Dal Blog del Comune di Cavalese, 25 agosto 2009:

Presentato a Cavalese il libro-denuncia di Carla Forcolin sul passaggio spesso traumatico per i bambini dall’affido all’adozione.

E’ un appello accorato quello che Carla Forcolin ha lanciato oggi pomeriggio dalla sala conferenze della biblioteca comunale di Cavalese, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Io non posso proteggerti” edito da Franco Angeli. Un appello forte al legislatore, ma anche a quanti poi la legge la devono applicare e far osservare, a fare sì che che non si ripetano più i drammi vissuti da tanti bambini col passaggio traumatico dall’affido all’adozione, drammi provocati dal distacco forzato da una famiglia affidataria, capace di cure ed attenzioni amorose spesso in una fase, iniziale assai delicata, talvolta urlati ma spesso silenziosi.Il tema è proprio questo, l’affido, le adozioni ed il passaggio dal primo provvedimento, che è di natura provvisoria, al secondo che è invece definitivo. E l’allarme riguarda proprio la fase di passaggio che, sulla base di una normativa non chiara ed applicata in modi diversi da regione a regione, spesso provoca dei distacchi dolorosi con danni non secondari per la serenità dei bambini.

Tanto per dare un’idea del fenomeno adozioni ed affidi, in Italia dalla fine del 2001 alla fine del 2005 i bambini stranieri adottati sono stati 11.200, l’Italia è al terzo posto per numero di adozioni dopo Stati Uniti e Spagna. I bambini italiani adottati nello stesso periodo sono stati 4.000 mentre 30.000 sono stati affidati ad istituti e 2.000 sono stati dati in affido a famiglie.

Dietro a questi numeri però vi sono situazioni di disagio, si diceva, non secondarie. Carla Forcolin, che è presidente dell’associazione “La gabbianella ed altri animali” che si occupa di adozioni, affidi e di problemi annessi, ne racconta nel suo libro alcune di queste storie, una piccola parte andate a buon fine e la maggior parte, purtroppo, con epilogo drammatico o in alcuni casi con questioni ancora aperte e bambini ancora incerti sulla loro destinazione familiare.

La presentazione del libro è vissuta anche sulla testimonianza di un genitore affidatario divenuto poi adottivo e sulla lettura di alcuni brani da parte di Pasquale Catalisano. Ma Carla Forcolin ha ribadito più volte ai presenti la necessità di dare voce a questa situazione critica del passaggio tra fase affidataria e adottiva. La sua richiesta è di una legge chiara e che venga applicata uniformemente su tutto il territorio nazionale. Ed ancora Carla Forcolin ha rivolto un appello agli “addetti ai lavori” al buon senso, all’attuazione di scelte nell’interesse dei bambini e non di comodo per levarsi da responsabilità. Un appello forte rivolto ai presenti alla presentazione, peraltro pochi, con invito a fare passaparola a parenti, amici e conoscenti per fare sì che di questo problema si conoscano i termini, se ne parli e soprattutto si trovino soluzioni nell’interesse prioritario dei bambini.

Michele Zadra

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