Adriano Gasperetti ci ha gentilmente inviato le notizie relative alla Petizione pubblicate dall’Agenzia di stampa DIRE, che trascriviamo:

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MINORI. AFFIDO, GENITORI A TEMPO A PARLAMENTARI: CAMBIARE LA LEGGE

PETIZIONE ALLA CAMERA CON QUASI 6.000 FIRME RACCOLTE.

(DIRE) Roma, 18 mag. – Una petizione rivolta ai parlamentari per chiedere di rivedere la legge 149 del 2001 su affidi e adozioni.
E’ l’iniziativa partita dall’associazione ‘La Gabbianella e altri animali’, guidata dalla fondatrice Carla Forcolin. Sono quasi 6.000 le firme raccolte, per l’esattezza 5.875, 3.967 online (sito www.lagabbianella.org) e 1.908 su carta, che sono state consegnate giovedi’ scorso al presidente della Camera, a Roma, nel corso del convegno ‘Diritto ai sentimenti per i bambini in affidamento’. Secondo la legge 149, il minore viene affidato ad altri genitori quando la sua famiglia non viene considerata in grado di poterlo allevare. L’alternativa e’ l’istituto. In tutto i bambini che vivono fuori dalla famiglia sono 32.400, 16.800 sono in affido familiare, 15.600 si trovano in strutture residenziali.

Quello che chiede l’associazione, ha spiegato la Forcolin, e’ che la famiglia affidataria, nel caso in cui il minore si sia trovato bene, diventi la prima soluzione nel caso di ipotesi di adozione; e che la famiglia affidataria possa comunque mantenere un rapporto con il minore dopo l’affidamento eventuale in altro nucleo. “Qualora l’affidamento di un minore si risolva in un’adozione- si legge nella petizione- a causa del mancato recupero della famiglia d’origine, vanno protetti i rapporti instauratisi nel frattempo tra affidati e membri della famiglia affidataria. Va quindi favorita la permanenza del bambino nella famiglia in cui egli gia’ si trova; ove cio’ non sia possibile, va comunque tutelato il mantenimento di un rapporto affettivo con la famiglia affidataria, nelle forme e nei modi  ritenuti piu’  pportuni dagli operatori, dopo aver ascoltato la famiglia affidataria stessa e la futura famiglia adottiva”. Sul sito dell’associazione sono pubblicate le quasi 4.000 firme raccolte online per la petizione. Tra queste c’e’ quella di Brunella Benedetti, di Lugo, di professione educatrice: “Integrare la legge e’ urgente e non prorogabile, tante famiglie e bimbi hanno pagato e pagano con dolore il vuoto legislativo che non li tutela”. Scrive anche Maria Jolanda Peri, un genitore adottivo e affidatario di Massa Carrara: “Sono mamma di un bambino arrivato in affido e che dopo piu’ di 5 anni abbiamo potuto adottare definitivamente, e mamma di un bimbo in affido”.

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MINORI. AFFIDO, MUSSOLINI: ‘SONO FAVOREVOLE A CAMBIAMENTO LEGGE’

“LE FAMIGLIE AFFIDATARIE DEVONO POTER ADOTTARE”.

(DIRE) Roma, 18 mag. – “Sono favorevole”. Cosi’ Alessandra Mussolini, deputata del Pdl e presidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, commenta l’iniziativa dell’associazione ‘La gabbianella e altri animali’, che ha raccolto seimila firme sotto una petizione presentata al presidente della Camera, Gianfranco Fini, per chiedere di cambiare la legge sull’affido, la legge 149 del 2001: tra le altre cose, si chiede che la famiglia affidataria, nel caso in cui il minore si sia trovato bene, diventi la prima soluzione nel caso di ipotesi di adozione.

“Sono favorevole- spiega Mussolini all’agenzia Dire- le famiglie affidatarie dovrebbero avere la possibilita’ di poter adottare, uscirebbero tanti bambini dagli istituti. Al ministero della Giustizia stanno facendo una banca dati sulle adozioni e non sono inserite le coppie affidatarie: e’ da rivedere”. Per quanto riguarda i prossimi passi, “dobbiamo vedere ora com’e’ l’iter, vediamo come si possano cambiare alcuni punti della legge. La tempistica? Se non c’e’ la volonta’ anche all’infinito. Speriamo che invece ci sia”.

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MINORI. CAVALLO: FAMIGLIA AFFIDATARIA PUO’ GIA’ ESSERE ADOTTIVA

“SE HA I REQUISITI, PERCHÉ NO? LA LEGGE LO PREVEDE”.

(DIRE) Roma, 18 mag. – “È una iniziativa meritevole, ma che non incide sui tribunali che gia si regolano in modo coerente con quanto dettato della legge”. Melita Cavallo, presidente del Tribunale dei Minori di Roma, commenta cosi’ la petizione rivolta ai parlamentari per chiedere di rivedere la legge 149 del 2001 su affidi e adozioni.

“Se c’e’ una famiglia affidataria che ha i requisiti per essere famiglia adottiva non ci sono motivi perche’ il bambino non possa restare – ha detto all’agenzia Dire – Se poi l’allontanamento diventa necessario, la famiglia affidataria deve comunque mantenere i rapporti con il bambino: non deve esserci uno sradicamento. Ed e’ quello che prevede gia’ la legge”.

Inutile, quindi, cambiare del tutto, o anche solo in parte, la norma: “Sarebbe opportuna una interpretazione autentica della legge, con il legislatore che dica: ‘La legge recita in questo modo’”.

Per concludere la Cavallo spiega: “Il bambino va lasciato nella famiglia affidataria, ovviamente se in questa ha trovato il suo benessere. Ma se invece e’, ad esempio, anziana, quando sara’ dato in adozione ad un altro nucleo, la famiglia affidataria, come detto, dovra’ comunque mantenere il rapporto con il minore. Potrebbero essere considerati i ‘nonni’”.

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MINORI. SERAFINI CON FAMIGLIE AFFIDATARIE: “BASTA UNA CIRCOLARE”

“NELLA LEGGE NON ESISTE ALCUN DIVIETO A CHE POSSANO ADOTTARE”.

(DIRE) Roma, 18 mag. – “Ho partecipato all’iniziativa dell’associazione ‘La Gabianella’, penso che sia importante sottolineare l’importanza per i bambini di vivere in un contesto familiare. I minori hanno diritto a vivere la famiglia, a partire dalla propria”. A parlare e’ Anna Serafini, senatrice del Pd e vicepresidente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza.

“L’affidamento – dice all’agenzia Dire – non deve essere una scorciatoia per l’adozione, ma l’adozione non deve essere negata a una famiglia affidataria”. Un divieto, pero’, che non esiste nell’attuale legge in vigore. Quindi, per favorire le famiglie affidatarie nell’adozione dei bambini che hanno avuto modo di accogliere, piuttosto che cambiare la norma, secondo Serafini e’ meglio una circolare interpretativa, “che presentero’ la prossima settimana”. Infine, sulla banca dati sulle famiglie che possono adottare cui sta lavorando il ministero della Giustizia, in cui non sono appunto presenti le famiglie affidatarie, afferma: “E’ uno sbaglio”.

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