Il 4 novembre 2014 sera, in Commissione Giustizia, è passato il disegno di legge 1209 che sarà successivamente discusso alla Camera. Il DDL, accoglie le istanze della petizione che l’associazione “La gabbianella e altri animali” lanciò nel 2007 prima e successivamente nel 2010: era cambiata la legislatura senza che si fosse giunti ad una riforma.
Il DDL 1209 dovrebbe andare a correggere la barbarie per cui un bambino, cresciuto per anni in una famiglia affidataria e abbandonato dalla famiglia d’origine, se posto in adozione dal Tribunale dei Minorenni, viene costretto a cambiare di nuovo famiglia per giungere ad una nuova casa, magari in un’altra città, con una nuova scuola ecc. senza poter nemmeno telefonare a coloro che lo hanno cresciuto del tutto disinteressatamente. Sembra impossibile, ma nel nostro paese, pur di tenere distinti gi istituti dell’affidamento e dell’adozione, si giunge a questo.
I due istituti rimangono divisi anche nel DDL 1209, non si passa automaticamente da un istituto all’altro e perché un minore in affidamento diventi adottabile ci vuole la dichiarazione di adottabilità. L’affidamento rimane un istituto che vuole permettere il riavvicinamento alla famiglia d’origine del bambino temporaneamente allontanato dalla stessa, ma finalmente si riconosce che nell’affidamento (convivenza in famiglia) si creano dei legami affettivi fortissimi che non devono andare spezzati non appena cambia la situazione giuridica del bambino. Il legislatore ha fatto proprio il punto di vista del bambino, che si affeziona a chi si prende cura di lui. E gli affidatari non sono più, per usare una frase di Gian Antonio Stella, “genitori usa e getta”, ma anche a loro viene riconosciuta una nuova dignità e devono venire ascoltati sulle questioni che riguardano il bambino.
Non si può ignorare però che, mentre per legge tutti i minori vengono equiparati fra di loro ed hanno gli stessi diritti, come afferma l’art. 74 del Codice Civile, con questa riforma, grazie al riferimento al requisiti previsti dall’articolo 6, cioè al matrimonio avvenuto da almeno tre anni, (art. 5-bis del DDL 1209), i bambini posti in affidamento presso singole persone non hanno il diritto alla continuità degli affetti per adozione come tutti gli altri.
Si tratta di un ingiustizia evidente che continuerà ad imporre a bambini, che solo singole persone hanno accolto in affidamento, di cambiare famiglia se dichiarati adottabili.
Auspichiamo vivamente che il disegno di legge diventi presto tale e che sia corretto al Senato e poi alla Camera, perchè non si debbano vedere più bambini costretti per legge a cambiare famiglia due volte.
Carla Forcolin (presidente ass. “La gabbianella e altri animali”)
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