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Clicca qui per firmare la petizione “Fuori i bambini dal carcere”!!!

Nel 2011 è stata approvata la legge 21 aprile 2011 n. 62 sulle detenute madri, un provvedimento che sarebbe dovuto servire a interrompere la barbarie dei bambini reclusi in strutture carcerarie.

La legge istituiva anche gli ICAM, istituti a custodia attenuata per madri, costruiti talora appositamente.

Nonostante i buoni intendimenti con cui la legge è stata pensata, essa si è rivelata lo strumento per cui alcuni figli di detenute vengono cresciuti in carcere (o strutture simili al carcere) non più fino a tre, ma fino a sei anni. Si è così di molto peggiorata la loro situazione e tutta la prima infanzia di alcuni sfortunati bambini viene trascorsa in istituti di pena. La legge non ha nemmeno previsto che i bambini dovessero essere accompagnati obbligatoriamente alla scuola dell’infanzia, stanziando un finanziamento per gli accompagnatori e tale servizio di accompagnamento, nei cinque ICAM italiani funzionanti, viene fatto con modalità diverse da situazione a situazione. Spesso affidandosi al volontariato, che però poi si vuole escludere da qualsiasi decisione importante sulla vita dei bambini.

La presente petizione chiede che:

– la legge n. 62/2011 sia riformata, affinché i bambini oltre i tre anni di età escano obbligatoriamente dagli istituti a custodia attenuata e dai nidi del carcere, come avveniva in passato;

– nel caso sia utilizzabile per la madre la misura cautelare degli arresti domiciliari presso una casa famiglia protetta con idonee convenzioni con gli Enti Locali, vada chiarito che gli oneri economici devono essere a carico del Ministero di Giustizia. Solo per il minore può essere eventualmente valutato il concorso dell’Ente Locale;

– venga previsto l’inserimento diurno obbligatorio, a partire dai nove mesi di età del bambino, nei servizi territoriali della primissima infanzia (asili nido o similari), esterni all’Icam o alla struttura carceraria, o presso famiglie affidatarie diurne;

– l’accompagnamento dei minori all’esterno sia attuato da personale educativo dipendente dal Ministero di Giustizia;

– le madri siano coinvolte nella progettazione degli interventi per l’educazione dei figli: se ne acquisisca il consenso e ne siano escluse solo nel preminente interesse del minore, qualora l’Autorità Giudiziaria abbia preso provvedimenti che ne limitino o ne facciano decadere la responsabilità genitoriale;

– che, una volta usciti i bambini, le madri detenute possano vedere i loro figli, durante i fine settimana, ospitandoli, anche per la notte, nei locali degli Icam.

FINALITA’ DELLA PETIZIONE

In questo modo ai bambini sarebbe assicurato il rapporto con la madre e anche la libertà. Il contatto con educatori/accompagnatori o meglio affidatari diurni garantirebbe anche ai bambini un’educazione e un’istruzione che spesso le madri non possono dare, non essendo state a loro volta educate ed istruite.

Tutto ciò è volto ad evitare la reiterazione di comportamenti delinquenziali di generazione in generazione ed eviterebbe tanto dolore nelle vite di madri e figli, oltre che nella nostra società.

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